C’era una volta un castello…

Che cosa faresti tu, caro scrittore, se ti ritrovassi ricco, famoso e all’apice del successo ? Se fossi Alenxander Dumas compreresti un terreno sulle rive della Senna.
E se fossi anche una personalità eccentrica?
Beh…

*Château de Monte-Cristo, residenza di Alexander Dumas*

Il palazzo, chiamato dallo scrittore Château de Monte-Cristo, in onore de “Il Conte di Montecristo”, uno dei suoi libri più conosciuti, fu costruito tra il 1844 e il 1847 in stile neorinascimentale all’interno di un grande parco all’inglese con pini, abeti, larici, fontane, rocce e cascate che andavano a ricreare un’atmosfera che doveva ricordare i tempi del romanticismo, perfetta per stuzzicare la fantasia letteraria del grande autore.

*Grotte artificiali nel parco di Château de Monte-Cristo di Alexander Dumas*

*Le cascate del parco di Château de Monte-Cristo di Alexander Dumas*

Ma dite che tutto questo sarebbe bastato allo scrittore?
No, certo che no: oltre al palazzo e all’ampio parco la tenuta possiede pure un castello gotico in miniatura, in cui si trova lo studio dove Alenxander Dumas si chiudeva per ore e ore a scrivere i propri romanzi in pace e solitudine.
Aveva deciso di chiamarlo Château d’If che, per chi non lo ricordasse o non avesse letto Il Conte di Montecristo, è il nome della prigione in cui il protagonista venne rinchiuso per ben 14 anni.
Ma per Alexander Dumas Château d’If rappresentava davvero una prigione o, al contrario, la libertà, dove la creatività dello scrittore trovava libero sfogo?
Probabilmente la scelta del nome era di un tocco d’ironia, la stessa per cui la piccola dependance è decorata in facciata con i titoli delle sue opere e le sculture dei suoi personaggi.

Château d'If, dependance di Château de Monte-Cristo, residenza di Alexander Dumas — *Château d’If, dependance di Château de Monte-Cristo, residenza di Alexander Dumas*

Quando, il 25 luglio 1847, ci fu il party di inaugurazione di Château de Monte-Cristo, a tutti sembrò che quel sogno potesse durare per sempre.
Ma come tutti i sogni, prima o poi finiscono.
Sì, ci furono molte feste dopo questa, è certo (Dumas era conosciuto come un grande festaiolo), ma alla fine, appena un anno più tardi, sommerso dai debiti, fu costretto a vendere la tenuta.
Susseguirono decenni difficili, nei quali lo Château si ritrovò nel più totale abbandono.
Ma anche i tempi difficili finiscono. E per la residenza ciò avvenne nel 1969, quando il re del Marocco, suo grande ammiratore, decide di restaurare la tenuta a proprie spese e farne un museo in memoria dello scrittore.

Un’ultima curiosità? All’interno dello Château c’è una sala chiamata “Le salon mauresque” (Il Soggiorno Moresco), luogo saliente dell’interno complesso. Si tratta di un ampio salone, che come suggerisce il nome, è decorato in autentico stile moresco: ogni decorazione al suo interno è stata realizzata da artigiani di Tunisi, che Dumas aveva potuto vedere all’opera in uno dei suoi viaggi.

*Le salon mauresque, salone principale di Château de Monte-Cristo, residenza di Alexander Dumas*

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Fonti:
– https://www.chateau-monte-cristo.com/main/en/the-chateau/;
– https://en.wikipedia.org/wiki/Château_de_Monte-Cristo;
– https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Le_Port-Marly_Château_de_Monte-Cristo_001.JPG;
– http://iviaggidiraffaella.blogspot.it/2013/05/alexandre-dumas-e-il-castello-di-monte.html;
– https://it.pinterest.com/pin/321655598365681202/?lp=true;
– http://blog.citibreak.com/le-chateau-de-monte-cristo-existe-vraiment/;
– https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Grotte_artificielle_château_Monte_Cristo_Port_Marly.jpg;
– https://commons.wikimedia.org/w/index.php?search=château+monte+cristo&title=Special:Search&go=Go&searchToken=5nfz4dusxy9dk6z6jnijxmdi8#/media/File:Petite_cascade_château_Monte_Cristo_Port_Marly.jpg.